In Italia, il settore dell’autoriparazione annovera oltre 90.000 imprese registrate, evidenziando una marcata propensione verso la piccola imprenditoria. Il 98% dei dipendenti opera all’interno di aziende con meno di 50 lavoratori, mentre l’81,4% si trova impiegato in imprese con meno di dieci addetti. Questi dati emergono da un’analisi condotta dall’Osservatorio Autopromotec, basata sulle informazioni fornite dall’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia, utilizzando dati provenienti da Unioncamere e Infocamere nel secondo trimestre del 2023.

Le imprese artigiane di autoriparazione, cioè quelle caratterizzate dalla presenza di pochi dipendenti e dall’attiva partecipazione del gestore al processo produttivo, costituiscono il 75,9% del totale delle imprese di autoriparazione italiane. Dal punto di vista geografico, la predominanza delle imprese artigiane di autoriparazione si osserva principalmente nel Nord Italia: il Trentino-Alto Adige guida la classifica con l’86,7% delle imprese di autoriparazione, seguito da Friuli-Venezia Giulia (85,4%), Valle d’Aosta (85,2%), Veneto (83%) e Marche (82,7%). Al contrario, Umbria, Campania e Lazio mostrano le percentuali più basse di imprese artigiane di autoriparazione rispetto al totale del settore, rispettivamente con il 74,3%, 66,6% e 59,6%.

L’Osservatorio Autopromotec sottolinea l’importanza di un crescente impiego della tecnologia nella filiera automobilistica, accompagnato da una diffusione più ampia di competenze digitali e “green-skill” tra gli operatori del settore. È necessario che gli addetti del settore dell’aftermarket automobilistico si preparino ad affrontare le sfide della manutenzione e riparazione automobilistica in un contesto sempre più tecnologico. Questa necessità di aggiornamento è particolarmente urgente per gli operatori che operano in realtà di dimensioni ridotte.

Fonte: Autopromotec